
Che cos’è un impianto dentale e come funziona
Un impianto dentale è una radice artificiale in titanio che viene inserita nell’osso mascellare o mandibolare per sostituire la radice di un dente naturale mancante. Su questa radice artificiale viene poi fissata una protesi, ovvero un dente nuovo (corona), che riproduce forma e funzione del dente originale.
Il funzionamento dell’impianto si basa sul processo biologico dell’osteointegrazione, grazie al quale il titanio si lega stabilmente all’osso. Questo garantisce una tenuta forte e duratura nel tempo.
L’impianto può sostituire:
un singolo dente
più denti adiacenti (con ponti su impianti)
un’intera arcata (con protesi su 4 o 6 impianti)
Come si mette un impianto dentale?
L’intervento di implantologia si articola in più fasi:
Valutazione e pianificazione: visita con esami diagnostici (radiografie, panoramica, eventualmente TAC) per analizzare la quantità e qualità dell’osso.
Inserimento dell’impianto: in anestesia locale, il dentista posiziona la vite in titanio nell’osso.
Guarigione: l’impianto si integra con l’osso in 3-5 mesi.
Applicazione della protesi: avvitata o cementata sull’impianto.
In alcuni casi è possibile fare un carico immediato, ovvero inserire l’impianto e la protesi provvisoria nella stessa seduta, ma dipende dalla situazione clinica.
L’intervento è indolore grazie all’anestesia, e presso lo Studio Dentistico Gilberti Pratis è possibile richiedere anche la sedazione con anestesista.
Di che materiale sono fatti gli impianti dentali?
Gli impianti dentali sono realizzati in titanio medicale, un materiale biocompatibile, leggero, resistente e ben tollerato dall’organismo. Il titanio ha la capacità unica di integrarsi con l’osso senza provocare reazioni di rigetto.
In alternativa, in casi selezionati, possono essere utilizzati impianti in zirconia, un materiale ceramico molto estetico, ma meno diffuso per via delle sue caratteristiche meccaniche.
I vantaggi del titanio:
elevata resistenza meccanica
ottima osteointegrazione
durata nel tempo
Quanto tempo ci vuole per mettere un impianto dentale?
Il tempo necessario per completare un impianto dentale dipende da diversi fattori, tra cui la situazione clinica del paziente, la quantità e qualità dell’osso disponibile, l’eventuale necessità di interventi preparatori e il tipo di impianto scelto.
In linea generale, possiamo distinguere tre fasi principali:
Intervento chirurgico: l’inserimento dell’impianto (una piccola vite in titanio biocompatibile) dura in media 30-60 minuti per ciascun impianto, ed è un intervento ambulatoriale, sicuro e ben tollerato. Il paziente torna a casa subito dopo con tutte le istruzioni post-operatorie.
Guarigione ossea (osteointegrazione): una volta inserito l’impianto, è necessario attendere che l’osso lo integri stabilmente. Questo processo richiede solitamente 3-5 mesi, ma può variare in base a:
età e salute generale del paziente
abitudini come fumo o bruxismo
posizione dell’impianto (mascella o mandibola)
Applicazione della protesi definitiva: una volta completata l’osteointegrazione, si procede con la fase protesica, che può includere l’impronta digitale, la prova estetico-funzionale e la consegna del dente definitivo. In media, il trattamento viene completato entro 4-6 mesi complessivi.
E in caso di carico immediato?
In alcuni casi selezionati, è possibile ricorrere al cosiddetto carico immediato, ovvero l’applicazione di una protesi provvisoria estetica già entro 24-72 ore dall’inserimento dell’impianto. Questa opzione consente al paziente di non rimanere senza dente durante la fase di guarigione, ma non è adatta a tutti.
Per procedere in sicurezza con il carico immediato, il paziente deve soddisfare precisi requisiti clinici, come:
osso di buona qualità e quantità
assenza di infezioni attive
stabilità primaria dell’impianto ottimale
buona igiene orale e collaborazione nel seguire le indicazioni post-operatorie.

Chi può fare un impianto dentale e chi no?
La riabilitazione implantare rappresenta oggi una delle soluzioni più efficaci per sostituire uno o più denti mancanti in modo stabile, funzionale ed esteticamente naturale. Tuttavia, non tutti i pazienti sono automaticamente idonei all’inserimento di un impianto dentale. Serve una valutazione clinica approfondita per stabilire la compatibilità e garantire il successo del trattamento nel tempo.
In generale, possono sottoporsi a un impianto dentale tutti i pazienti adulti con una buona salute generale e una bocca sana, in assenza di infezioni attive e con quantità di osso sufficiente per ospitare l’impianto.
Chi può fare l’impianto dentale:
Adulti con osso sufficiente, sia in altezza che in spessore, oppure con possibilità di rigenerazione ossea
Pazienti in buono stato di salute, anche con età avanzata, se in condizioni cliniche stabili
Fumatori moderati, purché motivati a seguire scrupolosamente le indicazioni post-operatorie e a mantenere una buona igiene
Pazienti con protesi mobili, che desiderano una soluzione fissa più confortevole
Chi ha perso uno o più denti da tempo, con necessità funzionali ed estetiche
Chi deve valutare attentamente (non è un “no” assoluto):
Ci sono alcune condizioni cliniche che non vietano l’impianto dentale, ma richiedono un’attenta valutazione, protocolli specifici e collaborazione tra paziente e professionista:
Pazienti con osteoporosi avanzata, in particolare se in terapia con farmaci bifosfonati
Chi assume bifosfonati o farmaci anti-riassorbitivi, soprattutto per via endovenosa: è necessaria un’anamnesi dettagliata
Persone con diabete non controllato, in quanto la guarigione ossea può essere più lenta e aumentano i rischi di infezione
Fumatori accaniti, poiché il fumo riduce l’apporto di ossigeno ai tessuti e può compromettere l’osteointegrazione
Pazienti con scarsa igiene orale o con malattie parodontali non trattate: è indispensabile risolvere prima le infezioni in corso
Chi soffre di bruxismo grave, che può sottoporre l’impianto a carichi eccessivi (in questi casi si adottano soluzioni protettive su misura)
Altre considerazioni importanti:
Età: l’impianto si esegue solo dopo il completamento dello sviluppo osseo, quindi non è indicato nei pazienti molto giovani
Gravidanza: si sconsiglia l’intervento durante la gravidanza, per motivi precauzionali legati a farmaci e stress chirurgico
Allergie: le allergie al titanio sono estremamente rare, ma devono essere valutate in sede di visita
In sintesi, ogni caso è unico: è fondamentale affidarsi a un dentista esperto in implantologia, che sappia analizzare il quadro clinico complessivo e definire il percorso più sicuro e personalizzato.
Come si pulisce un impianto dentale?
Un impianto dentale è una soluzione altamente efficace per sostituire un dente mancante, ma come ogni trattamento odontoiatrico richiede una corretta manutenzione quotidiana e controlli regolari per garantirne la durata nel tempo.
A differenza dei denti naturali, l’impianto non è soggetto a carie, ma può essere colpito da una condizione chiamata perimplantite: un’infiammazione dei tessuti che lo circondano, molto simile alla parodontite, che può portare alla perdita dell’impianto se non trattata in tempo.
Per evitare complicazioni, è fondamentale adottare una routine di igiene orale mirata e costante. Dopo il posizionamento dell’impianto, il dentista o l’igienista fornirà istruzioni personalizzate, ma in linea generale:
È importante spazzolare con cura almeno 2-3 volte al giorno, utilizzando uno spazzolino a setole morbide e tecniche delicate per non irritare le gengive.
Il solo spazzolamento non è sufficiente: bisogna pulire anche gli spazi interdentali, utilizzando strumenti specifici come scovolini di misura adatta o filo interdentale per impianti, progettati per non danneggiare i tessuti circostanti.
Anche chi ha una protesi avvitata su impianti deve prestare attenzione all’igiene, poiché le zone di passaggio tra dente e gengiva sono aree critiche per l’accumulo di placca.
La pulizia professionale deve essere eseguita regolarmente, in media ogni 4-6 mesi, ma la frequenza può variare in base al profilo di rischio del paziente. In questi appuntamenti, l’igienista rimuove il tartaro, valuta la salute delle gengive, verifica eventuali segni di infiammazione e controlla la stabilità dell’impianto con strumenti dedicati che non graffiano la superficie.
Inoltre, i controlli periodici dal dentista permettono di monitorare l’integrazione ossea, verificare che non ci siano micro-movimenti, infiltrazioni batteriche o cambiamenti nei tessuti molli.
Presso lo Studio Dentistico Gilberti Pratis, ogni paziente con impianti riceve un piano di mantenimento personalizzato, con indicazioni su prodotti da usare a casa, frequenza delle sedute di igiene e strategie per mantenere gengive sane nel tempo.
Cosa fare dopo l’intervento per impianto dentale?
Dopo l’inserimento di un impianto dentale, la fase post-operatoria gioca un ruolo chiave nella riuscita dell’intervento. Seguire correttamente le indicazioni del dentista permette di favorire la guarigione, ridurre il rischio di complicanze e ottenere un risultato stabile e duraturo nel tempo.
Nei primi giorni dopo l’intervento è del tutto normale avvertire un leggero gonfiore, un fastidio localizzato o una sensazione di tensione nella zona trattata. Questi sintomi sono fisiologici e tendono a risolversi gradualmente nel giro di 3-5 giorni. Tuttavia, per aiutare il processo di guarigione e minimizzare eventuali disturbi, è importante adottare alcune precauzioni fondamentali.
Subito dopo l’intervento, è consigliato:
Applicare ghiaccio esternamente sulla guancia per ridurre il gonfiore: bastano 10-15 minuti alla volta, a intervalli regolari nelle prime 2 ore.
Seguire attentamente la terapia farmacologica prescritta, che può includere antibiotici, antinfiammatori o antidolorifici. Non sospendere o modificare la terapia senza prima consultare il dentista.
Evitare di scoprire la ferita o manipolare l’area con le dita o con la lingua, per non interferire con la formazione del coagulo e l’avvio del processo di guarigione.
Dal punto di vista alimentare, è meglio:
Preferire cibi morbidi, freddi o tiepidi per i primi 2-3 giorni: yogurt, vellutate, purè, gelato, frullati o pasta ben cotta sono ottime scelte.
Evitare cibi caldi, croccanti, speziati o troppo acidi, che potrebbero irritare la ferita o causare sanguinamento.
Non utilizzare la parte trattata per masticare fino a quando non sarà completamente guarita.
È inoltre fondamentale:
Non fumare per almeno 72 ore (meglio ancora se per l’intera durata della guarigione), poiché il fumo ostacola l’ossigenazione dei tessuti e può compromettere l’integrazione dell’impianto.
Evitare il consumo di alcol, che interferisce con la coagulazione e può interagire con i farmaci.
Mantenere una buona igiene orale, evitando però di spazzolare direttamente sulla zona dell’intervento nei primi giorni. L’igienista o il dentista ti indicheranno come usare collutori specifici e con quale tecnica tornare gradualmente a una pulizia completa.
Se nelle ore o nei giorni successivi compaiono sintomi anomali come dolore intenso, gonfiore marcato, sanguinamento persistente, febbre o sapore sgradevole in bocca, è importante contattare subito lo studio dentistico per una valutazione.
Presso lo Studio Dentistico Gilberti Pratis, ogni paziente viene seguito con attenzione anche nel periodo post-operatorio: riceverai istruzioni dettagliate, supporto dedicato e controlli di follow-up per monitorare il processo di guarigione e garantire il successo a lungo termine dell’impianto.
Conclusione: che cos’è un impianto dentale
Ora sai che cos’è un impianto dentale, come funziona, a chi è indicato, e cosa aspettarti prima, durante e dopo il trattamento.
Si tratta di una soluzione solida, sicura e duratura per tornare a sorridere, masticare e parlare con serenità.
Se stai valutando l’implantologia, affidati alla competenza e all’esperienza dello Studio Dentistico Gilberti Pratis di Leinì: ti accompagneremo in ogni fase, con attenzione, empatia e tecnologie avanzate.
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